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Corropoli -

Isola del Gran Sasso

(Santuario di San Gabriele)

Venerdì 18  Aprile 2025 164km Dislivello 2400 mt

Tempo totale: 3:58:49 Ritirati: 13

ordine
d'arrivo
vincitore di tappa

OLIVEIRA Ivo

UAE TEAM EMIRATES XRG

3:58:49

BAX Sjoerd

Q36.5 PRO CYCLING TEAM

+ 0:00

BORTOLUZZI Giovanni

GENERAL STORE - ESSEGIBI - F.LLI CURIA

+ 0:12

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Tappa composta da un susseguirsi di brevi salite e discese a mano a mano che la corsa passa da una valle all’altra. Si possono contare otto salite più o meno lunghe e impegnative. Non vi è praticamente pianura. Si passa una prima volta sul traguardo per affrontare un circuito di 58 km sempre molto ondulato.
Finale tutto in leggera salita.
Ultimi km
Ultimi 3 km tutti in leggera ascesa fino al passaggio accanto al centro storico. La corsa scende leggermente fino ai 1200 m dall’arrivo. La strada risale e dopo una curva a sinistra sale ripida (9%) per qualche centinaio di metri prima di proseguire fino all’arrivo con pendenze attorno al 3%. Rettilineo di arrivo su porfido lungo 250 m (largh. 7 m).

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Città di:

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Corropoli

Panoramica

Corropoli si trova nella provincia di Teramo, all’interno della Val Vibrata. In questa zona, oltre cinquemila anni fa sorgeva il villaggio di Ripoli, un grande insediamento risalente al Neolitico (8000-4000 a.C.).

Nel territorio di Corropoli si trova la badia (o abbazia) di Santa Maria di Mejulano, edificata dai benedettini cassinesi sui resti di un tempio pagano, una delle prime chiese realizzate nel territorio. All’interno, si conservano altari barocchi in stucco e marmo e una statua quattrocentesca in terracotta policroma della Madonna delle Grazie. Altre architetture religiose di interesse sono la chiesa parrocchiale di Sant’Agnese, detta anche santuario della Madonna del Sabato Santo, edificata nel XIV secolo, e il settecentesco oratorio di San Rocco, dalla forma ottagonale.

Gastronomia

A tavola si possono gustare le specialità culinarie del Teramano, dai maccheroni alla chitarra alla capra neretese e al tipico timballo abruzzese. Per approfondire il punto di vista enogastronomico si può percorrere la “Strada del vino”: trenta chilometri di sorsi e sapori, che oltre a Corropoli comprendono Controguerra, Torano Nuovo, Ancarano e Colonnella.

Isola del Gran Sasso (Santuario di San Gabriele)

Panoramica

Isola del Gran Sasso d’Italia è un comune italiano di 4 428 abitanti della provincia di Teramo in Abruzzo. Il comune ha fatto parte della Comunità montana Gran Sasso fino al 2013, anno in cui sono state abolite tutte le Comunità Montane d’Abruzzo.
Il capoluogo sorge in una vallata denominata “Valle Siciliana” ai piedi del Gran Sasso d’Italia, e provenendo da Teramo si incontra all’ultimo sbocco dell’Autostrada A24 prima del Traforo del Gran Sasso. Il territorio appartiene al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che ospita molte specie animali come il lupo, il camoscio d’Abruzzo, il cervo, l’aquila reale, la poiana, il gufo reale, lo scoiattolo, il cinghiale e la gazza. Transita qui un tratto della grande Ippovia del Gran Sasso. La vista spazia su tutta la parte sud-orientale del Gran Sasso con il Paretone del Corno Grande, la massima elevazione del comune, Monte Aquila, Monte Brancastello, Monte Prena e Monte Camicia.

Gastronomia

Nel cuore dell’Abruzzo, ai piedi del Gran Sasso, la Valle Siciliana custodisce una tradizione gastronomica unica, dove carni e salumi artigianali raccontano la storia di un territorio legato alla biodiversità e all’eccellenza.

Il maiale è al centro della tradizione culinaria locale, offrendo una varietà di prodotti che soddisfano anche i palati più esigenti:

  • Porchetta: Preparata secondo un’antica ricetta, viene cotta per otto ore nei forni tradizionali. La crosta croccante trattiene il grasso, che si mescola sapientemente con le spezie e il sale, regalando un sapore unico e irresistibile.
  • Salsicce di fegato: Tipiche del Gran Sasso, queste salsicce rappresentano una specialità autentica e ricca di gusto.
  • Prosciutti e insaccati: Prodotti artigianali che esprimono la qualità delle materie prime e la maestria dei produttori locali

La Razza Marchigiana: Carni di Eccellenza IGP

Nei pascoli della Valle Siciliana, la razza bovina marchigiana è una presenza fondamentale. Le sue carni, che vantano il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta), sono sinonimo di qualità superiore, apprezzate per il loro sapore intenso e la consistenza perfetta, ideali per piatti della tradizione locale.

Simbolo della cucina abruzzese, gli arrosticini sono piccoli spiedini di carne ovina cotti alla brace. Semplici e genuini, rappresentano un’esperienza culinaria imperdibile per chi visita la zona, accompagnati da un bicchiere di vino rosso locale.

Tra i salumi tipici della Valle Siciliana spicca la ventricina, una crema spalmabile dal sapore deciso e leggermente piccante. Perfetta da gustare su una fetta di pane abbrustolito, è una vera delizia per gli amanti dei sapori intensi.

Altro piatto tipico sono le Virtù Teramane: Un Piatto della Tradizione Abruzzese.

Nel cuore dell’Abruzzo, precisamente nella città di Teramo, nasce una delle pietanze più rappresentative della gastronomia locale: Le Virtù Teramane. Questa zuppa primaverile, ricca di legumi, verdure di stagione, carne di manzo e parti povere di suino, è un simbolo di tradizione e cultura contadina, che affonda le sue radici in secoli di storia. La sua preparazione, che avviene tradizionalmente il giorno del Primo Maggio, segna la fine dell’inverno e l’inizio della stagione delle nuove colture, celebrando il risveglio della natura e della terra.

Biodiversità e Tradizione nel Piatto

I prodotti della Valle Siciliana, derivati da un allevamento di bestiame autoctono e da tecniche tramandate nel tempo, sono un perfetto esempio di come la biodiversità possa trasformarsi in eccellenza gastronomica.

Vini e Bevande

Il vino del territorio tipico e più diffuso è il Montepulciano d’Abruzzo. Molti locali propongono un vino bio-vegano delle colline abruzzesi e birra artigianale bavarese. E’ presente anche un ventaglio di etichette di vini abruzzesi in bottiglia: dai bianchi ai rosati ai rossi. Inoltre si ha un’ ampio assortimento di liquori e distillati locali, tra i quali la Genziana e la Ratafià: due tra i liquori tipici abruzzesi, annoverati tra i prodotti agroalimentari tradizionali dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; è un liquore tipico abruzzese della tradizione che nasce dal connubio perfetto tra le amarene e le uve del vitigno Montepulciano d’Abruzzo.
Caratterizzato dal suo colore rosso, dal gusto dolce e piacevole, viene consumato solitamente a fine pasto tra gli 8-10 gradi. Tradizione che si è mantenuta in quanto anticamente veniva usato a fine pranzo da ambasciatori per brindare all’accordo fatto, pronunciando la frase “Pax Rata Fiat”, da cui deriva inoltre il nome dello stesso liquore. Inoltre c’è il centerba, un liquore aromatico tipico abruzzese ottenuto per infusione di erbe aromatiche e officinali montane e l’amaro d’Abruzzo Jannamico, che si presenta corposo e scuro, ricco di sfumature di sapori e con delicato profumo di agrumi. Ottimo dopo il pasto, è anche da gustare: sul gelato, nel caffè, eccellente punch aromatico in acqua bollente, con ghiaccio, nei dolci come creme, gelati, zabaglioni, torte, ecc. dà loro uno speciale e delicato gusto.

Punti di interesse

  1. Il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata:

è un santuario della Chiesa cattolica che si trova ai piedi del Gran Sasso d’Italia, nel comune di Isola del Gran Sasso d’Italia, in provincia di Teramo (Abruzzo). Il complesso comprende 4 strutture principali:

il convento, che ospita la sede dei Passionisti, dove nel 1862 morì san Gabriele dell’Addolorata;

la chiesa antica;

il nuovo santuario del 1970 in cemento armato, vetro ed acciaio, che in genere viene aperta nei giorni festivi per accogliere l’alto numero di pellegrini (può contenere tra le 5 e le 6 000 persone).

  1. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga:

Isola del Gran Sasso è una delle porte d’accesso al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, uno dei più grandi e suggestivi parchi naturali d’Italia. Gli amanti del trekking possono intraprendere sentieri che conducono a vette spettacolari, come il Corno Grande, la cima più alta degli Appennini. Il parco è anche un habitat per una ricca fauna selvatica, tra cui il camoscio appenninico, il lupo e l’aquila reale.

  1. Il Borgo Storico:

Il centro storico di Isola del Gran Sasso conserva il fascino dei borghi medievali abruzzesi, con strette viuzze lastricate, antichi palazzi in pietra e chiese secolari. Passeggiando per le sue stradine, si possono ammirare scorci suggestivi e respirare un’atmosfera autentica, lontana dal turismo di massa.

  1. Le Chiese Storiche:

Chiesa di San Giovanni ad Insulam, un gioiello dell’architettura romanica con affreschi medievali di grande pregio. La Chiesa di San Massimo, risalente all’XI secolo, è un altro esempio di arte sacra immersa in un contesto naturale suggestivo.

Chiesa di S.Maria della Pietà, chiamata nella cultura popolare Cona della Madonna della Presentazione, ascrivibile al XVI secolo.

  1. Dalle Piane del Fiume all’Eremo di Santa Colomba:

L’itinerario a piedi e zaino in spalla parte dallo spazio pic-nic nell’area naturalistica di Piana del fiume per raggiungere l’Eremo di Santa Colomba, e nel riscendere segue verso la Cascata di Vena Rossa attraversando cunicoli scavati all’interno della roccia protetti da cavi in acciaio, all’interno dei quali la forza dell’acqua riesce a creare giochi di luce unici nel suo genere.

  1. Le Cascate del Ruzzo:

sono situate nei pressi del borgo, immerse in una vegetazione lussureggiante, offrono un luogo perfetto per rilassarsi e godere della bellezza del paesaggio appenninico.

  1. Dal Lago di Pagliara al Castello di Pagliara:

con questo itinerario si arriva ai ruderi del castello. Dall’alto si gusta una vista meravigliosa delle montagne.

  1. Museo delle acque:

La struttura si trova a San Pietro, borgo incastonato nello splendido scenario dei Monti Brancastello e Prena, dalle cui pendici si originano abbondanti acque sorgive.
Il Centro, il primo in Italia, in forma diretta e stimolante illustra il ciclo dell’acqua, con la formazione delle montagne, la storia degli uomini, di esploratori e utilizzatori della preziosa risorsa.

  1. Fontana di San Gabriele:

è una moderna fontana situata in uno spiazzo adiacente al Santuario omonimo a Isola del Gran Sasso. Presenta una vasca circolare con una scultura sferica al centro, che aggiunge un tocco contemporaneo all’area circostante.

  1. Museo Staurós:

Il Museo Stauròs (Croce) di arte sacra contemporanea nasce a seguito del trasferimento nel 1991 dell’Associazione Stauròs nel Santuario di San Gabriele.
Consta di un patrimonio di circa mille opere tra cui quadri, sculture, ceramiche, incisioni, acquerelli e fotografie sull’arte e l’architettura sacra; molte delle opere sono state donate dagli artisti come nel caso della Donazione Giannetto Fieschi, composta da tutta la produzione sacra del pittore genovese.

  1. Biblioteca provinciale San Gabriele dell’Addolorata:

La nascita della Biblioteca risale al 1847, anno in cui i Passionisti presero possesso del convento di S. Francesco ad Isola del Gran Sasso. All’inizio era formata da un modesto scaffale ed alla preistorica collezione si aggiunsero numerosi libri donati dal Preposito Generale, altri acquistati a Roma e, attorno al 1850, libri offerti dal Municipio di Isola del Gran Sasso.

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