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Scerni -

Crecchio

Martedì 15  Aprile 2025 151km Dislivello 2200 mt

Tempo totale: 3:34:10 Ritirati: 0

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vincitore di tappa

COVI Alessandro

UAE TEAM EMIRATES XRG

3:34:10

FIORELLI Filippo

VF GROUP BARDIANICSF-FAIZANE'

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FANCELLU Alessandro

JCL TEAM UKYO

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BiancoVerdeBlu
COVI Alessandro
UAE TEAM EMIRATES XRG
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ZURLO Matteo
S.C. PADOVANI POLO CHERRY BANK
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Tappa ondulata con finale in crescendo di difficoltà. Prima parte in leggera salita nell’entroterra della provincia di Chieti. In seguito si scala Bocca di Valle dopo l’abitato Guardiagrele. Segue la seconda parte meno aspra fatta di continui saliscendi intervallati da falsopiani. Si percorrono strade impegnative e a carreggiata a volte ristretta, nei centri abitati sono presenti i consueti ostacoli al traffico (rotatorie, dossi e spartitraffico)
Ultimi km
Ultimi chilometri in parte in discesa e poi in ripida salita (fino 10%)prima del rettilineo finale pianeggiante. Rettilineo finale di 200 m su asfalto (largh. 7 m).

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SCERNI

Panoramica

Tra le montagne spesso innevate del Parco Nazionale della Maiella e l’azzurro mare Adriatico, qui sorge Scerni; Piccolo borgo in cui storia e futuro si fondono nella proposta di un paesaggio agrario, con fiori, boschi, campi di grano, vigneti ed uliveti.

Tutto curato con passione ed amore, nella ricerca di armonie che arricchiscono: la vista con i colori e l’architettura, l’udito con i dolci suoni della natura, l’olfatto con i deliziosi profumi del paesaggio, il gusto con il dono del raccolto di questa terra a cui, di generazione in generazione, gli abitanti di Scerni hanno dedicato tempo ed amore, in tradizioni gastronomiche gelosamente conservate e donate ancor’oggi con orgogliosa generosità.

La prima menzione di Scerni risalirebbe all’883; il Conte di Chieti, Trasmondo II, avrebbe donato il “Castellum Serni” al monastero di S. Stefano in Rivo Maris. Di certo, però, nel XI secolo il “Castellum de Serni” era tra le pertinenze di tale monastero, come risulta da una bolla di papa Leone IX del 1503. La vocazione strategica del sito è confermata dal fatto che esso aveva ospitato in precedenza un insediamento pre-romano. In tutto il territorio comunale sono state rinvenute, negli anni, tracce di presenza umana appartenenti a vari periodi, dall’età antica (da 15.000 a 4.000 anni fa) al Medioevo. Anche nel territorio scernese si fece sentire il dominio longobardo dalla fine del sesto secolo al settimo secolo d.c.. Nel corso dei secoli successivi, intanto, Scerni e una parte del territorio circostante passarono dal controllo della Chiesa a quello di feudatari laici. Inizialmente appartenne, come feudo, a Raimondo Annecchino, poi venne agganciato alla Contea di Monteodorisio di Rodrigo d’Avalos e successivi eredi, cui sarebbe rimasta legata fino alla fine del periodo del feudalesimo. Si può senz’altro affermare che il XIX secolo ha costituito per Scerni un periodo di grandi mutamenti e insieme di notevole sviluppo: economico, politico, istituzionale, sociale e culturale. Uno dei secoli migliori della sua lunga storia; forse il più importante in assoluto dell’ultimo millennio.

Anche a Scerni, come in altri paesi della zona, molti turisti, soprattutto stranieri, conoscendo ed apprezzando questi posti, acquistano case da ristrutturare, con l’obiettivo di tornarci sempre più frequentemente, a conferma di un’ottima qualità della vita. Adagiato sul crinale di una dolce collina, è un paese con radici antiche e profonde, protetto alle spalle dalla maestosa catena montuosa della Maiella, col centro storico che si affaccia su un’ampia vallata e che permette di ammirare, quasi con rispetto, il mare Adriatico distante solo pochi km.

Gastronomia

A Scerni si organizza un carnevale tra i più importanti dell’Abruzzo, manifestazioni enogastronomiche che valorizzano il territorio nel recupero di tradizioni, come “Le ruelle de lu paes”, una grande festa di costume, cultura e gastronomia locale che si tiene a Agosto, ogni anno, nei caratteristici vicoli del borgo antico, con migliaia di partecipanti; “Ventricina e bollicine”, un evento sempre più importante che valorizza i produttori del salume caratteristico, la “Ventricina” e quelli dei vini frizzanti su cui, anche in zona, si investe sempre più, alla ricerca di qualità e bontà.

Crecchio

Panoramica

Crecchio, ridente cittadina in provincia di Chieti, fa parte del club dei “Borghi più belli d’Italia”, un riconoscimento che sottolinea il suo patrimonio storico, artistico e paesaggistico. La sua posizione collinare offre panorami mozzafiato sulla valle del fiume Arielli fino alla costa adriatica con uno sguardo ai massicci della Maiella e del Gran Sasso.

Crecchio è un luogo dove storia, arte e natura si fondono armoniosamente. Il borgo offre un’atmosfera tranquilla e autentica, ideale per chi desidera immergersi nella storia e nella cultura abruzzese.

Le sue origini risalgono all’epoca dei Safini, antica popolazione italica, poi denominatasi Frentana. Il borgo ha subito diverse dominazioni nel corso dei secoli, tra cui quella dei Bizantini, dei Longobardi e dei Normanni.

Il simbolo di Crecchio è il Castello Ducale, che ha subito diverse trasformazioni nel corso del tempo. Oggi il castello ospita il Museo dell’Abruzzo Bizantino e Altomedievale che custodisce testimonianze della dominazione bizantina che ha lasciato un’impronta indelebile nell’arte e nella cultura locale, come dimostrano i reperti conservati nel museo e la rievocazione storica “A cena con i Bizantini”, giunta ormai alla XVII edizione.

Un borgo da sogno dove passeggiare tra le viuzze, ammirando l’architettura medievale e lasciarsi incantare dalla bellezza del paesaggio.

Gastronomia

A Crecchio, i sapori autentici dell’Abruzzo danzano sul palato, inebriando i sensi con la loro semplicità e genuinità. La cucina, un inno ai prodotti della terra, è un viaggio nel cuore della tradizione. Le “pallotte cacio e ova“, polpette di formaggio e uova, fritte o in umido, sono un ricordo d’infanzia, un abbraccio caldo e avvolgente. La “pizz’e foje, un misto di verdure di campo e pizza di granoturco, racconta la storia di una terra generosa. Le “sagne e fagioli“, un piatto rustico e confortante, sono un simbolo dell’ospitalità abruzzese. La “pizza scima“, una focaccia senza lievito cotta nel forno a legna, riporta alla mente i sapori di un tempo, quando la vita era scandita dai ritmi della natura. Gli “arrosticini, spiedini di pecora cotti sulla brace, sono un omaggio alla tradizione pastorale, un’esplosione di sapori intensi e selvaggi. I “fiadoni, scrigni di pasta ripieni di formaggio, sono un simbolo della Pasqua, una festa di sapori e tradizioni. La “pasta alla chitarra” con ragù di tre carni, un piatto ricco e sontuoso, è un trionfo di sapori che si fondono in un’armonia perfetta. E poi, i dolci, un capitolo a parte, una sinfonia di sapori che incanta il palato. I “mostaccioli“, dolci scuri e speziati, con il loro profumo intenso di cannella e chiodi di garofano, sono un ricordo delle feste d’inverno. I “tarallucci ripieni” preparati in occasione delle feste natalizie e offerti come dono ai familiari e agli amici sono a forma di piccoli taralli con un ripieno a base di mosto cotto, frutta secca, cioccolato e spezie: croccanti e profumati, sono un invito alla convivialità, un dolce da condividere con gli amici.

La pupa e il Cavallo sono preparati con pasta frolla arricchita da mandorle e talvolta cioccolato. Questi dolci hanno origini antiche e sono legati a riti di fertilità e rinascita, tipici della Pasqua. La pizza dolce, un trionfo di pan di spagna e crema, con bagna all’alchermes è un’esplosione di colori e sapori, tipico delle feste e delle occasioni speciali. E le pizzelle, cialde croccanti e profumate, con il loro disegno a rombi, sono un simbolo della tradizione, un dolce che racconta la storia di di un territorio e della sua gente.

Tra i prodotti tipici vi sono anche Olio e Miele: l’olio extravergine di oliva, con il suo sapore intenso e fruttato, è un dono della terra, un tesoro che arricchisce ogni piatto. Il miele, con le sue diverse varietà di fiori, e un elisir di dolcezza, un regalo della natura che incanta il palato.

Vini e Bevande

Crecchio e i suoi dintorni sono terre vocate alla viticoltura, dove si producono vini pregiati, frutto della passione e della dedizione dei viticoltori locali. Tra le cantine sociali, si possono trovare realtà che valorizzano i vitigni autoctoni. Le cantine private, spesso a conduzione familiare, offrono vini che esprimono al meglio le caratteristiche del territorio, con profumi e sapori unici. Dalle colline abruzzesi, dove l’aria profuma di erbe selvatiche e il sole accarezza i grappoli, nascono vini che raccontano storie antiche. Il Pecorino, con il suo nome che evoca le greggi in transumanza, regala profumi di frutta tropicale e ginestra, una freschezza che sa di vento di montagna. Il Trebbiano, radicato nel territorio da secoli, offre vini versatili, con aromi di fiori bianchi e una mineralità che ricorda la terra da cui nasce. Lo Chardonnay, vitigno internazionale che qui trova un’espressione unica, si veste di un giallo dorato e regala profumi intensi e fini. Il Pinot Grigio, con la sua eleganza discreta, offre vini freschi e leggeri. Il Moscato, con le sue origini mediterranee, porta con sé il calore del sud. Il Montepulciano, cuore pulsante dell’Abruzzo vinicolo, regala vini rossi rubino, intensi e profumati di frutti rossi e spezie. Il Merlot, con la sua morbidezza avvolgente, offre vini dai profumi di ciliegia e amarena. La Passerina, riscoperta negli ultimi anni, regala vini freschi e sapidi, con note agrumate e di frutta gialla. Infine, il Fiano, con i suoi profumi eleganti e le note di frutta secca, completa questo viaggio sensoriale tra i vitigni abruzzesi.

Punti di Interesse

Crecchio offre un ricco patrimonio storico e culturale, con numerosi punti di interesse:

  • Castello Ducale De Riseis D’Aragona: Imponente fortezza medievale, domina il borgo e ospita il Museo dell’Abruzzo Bizantino e Altomedievale. La sua struttura risale all’XII secolo, con modifiche successive. Il museo espone reperti di grande valore storico e artistico, testimonianze del periodo bizantino e altomedievale, del periodo preromano e della civiltà etrusca. Nella sezione storica del castello, si può ammirare una raffinata selezione di arredi interni ed esterni, testimonianza dello splendore che caratterizzò i primi anni del XX secolo. Immagini evocative, inoltre, offrono uno sguardo sulla vivace vita sociale dell’epoca, permettendo di immergersi nell’atmosfera di quel periodo. Da visitare la torre normanna risalente al XII secolo.
  • Chiesa di Santa Maria da Piedi: attualmente è un Auditorium. In questo sito ci sono indizi di un insediamento di epoca preromana.
  • Centro storico: Labirinto di vicoli e stradine che conservano l’atmosfera di un antico borgo medievale, con case in pietra, archi e portali antichi. Le denominazioni delle antiche delle vie di Crecchio sono suggestive e richiamano la storia e le tradizioni del borgo.
  • Piazza Ducale: Di recente riqualificazione, è uno spazio suggestivo che si apre ai piedi dell’imponente Castello Ducale, offrendo una vista panoramica sul paesaggio circostante sulla Maiella.
  • Palazzo Monaco: Edificio storico di pregio, costruito su strutture medioevali precedenti, l’aspetto di palazzo signorile è da ricondurre ad ampliamenti della seconda metà del diciassettesimo secolo, testimonianza dell’architettura nobiliare locale oggi adibita struttura ristorativa per eventi.
  • Porta da Piedi: La Porta da Piedi si inserisce nel contesto delle antiche mura e delle fortificazioni che circondavano il borgo; è una delle antiche porte d’accesso al centro storico di Crecchio, è situata sul versante nord del paese.
  • Chiesa di Santa Elisabetta: Santuario dove si conservano ex voto e una statua lignea della Santa risalente al XIV e XV secolo.
  • Chiesa di San Salvatore: Chiesa parrocchiale dedicata al Santissimo Salvatore. Le prime menzioni della chiesa, datate 1153 e 1176, ci riferiscono che era dedicata a Sant’Angelo. Il confronto con altri siti archeologici suggerisce la possibilità che il culto di Sant’Angelo (Arcangelo Michele) abbia sostituito un più antico dedicato a Ercole. Degni di nota sono l’altare, l’ambone e il tabernacolo in marmo bianco opere scultoree del M° Tonino Santeusanio.

Crecchio è un punto di partenza ideale per escursioni nel Parco Nazionale della Majella e per visitare la costa adriatica.

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