altimetria
planimetria
info tecniche
Tappa ondulata con finale a scendere verso la costa adriatica. Prima parte fatta si saliscendi nell’entroterra della provincia di Chieti dopo un breve tratto sulla costa. Si scalano le brevi asperità di Fossacesia, Castel Frentano, Guardiagrele prima di arrivare a Chieti. Segue la seconda parte meno aspra con le ondulazioni di Pianella e Spoltore. Si percorrono in parte strade a scorrimento e in attraversano agglomerati urbani con i consueti ostacoli alla circolazione da segnalare (rotatorie, dossi e spartitraffico)
Ultimi km
Ultimi chilometri in parte in discesa (da segnale un sottopasso ferroviario) e poi perfettamente rettilinei e pianeggianti. Rettilineo finale di 1700 m su asfalto (largh. 8 m).
partenza / arrivo
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
VASTO
Panoramica
Vasto è una delle cittadine più affascinanti d’Abruzzo, affacciata sul mare Adriatico con il suo caratteristico golfo e protetta dalle vette appenniniche, bellissima nella sua unicità.
La costa di Vasto si estende per oltre 17 Km, con spiagge dalle diverse tipologie: dalla sabbia finissima e dorata di Vasto Marina e Punta Penna, a quella di ciottoli e scogli di Mottagrossa, San Nicola. Ogni turista può scegliere la spiaggia che più desidera, tra calette e promontori, e gustare le specialità di mare sui famosi trabocchi, le antiche macchine da pesca in legno posizionate in mezzo al mare. È possibile godersi il paesaggio marino alloggiando presso il lungomare di Vasto Marina, ricco di stabilimenti balneari forniti di ogni comfort e ammirare il simbolo della città su uno scoglio, il monumento alla bagnante.
Gastronomia
La cucina del territorio del vastese, dalla zona costiera a quella dell’Entroterra, è rinomata per la sua varietà, grazie alle diverse tradizioni che hanno partecipato alla sua nascita e crescita. Molto ha contribuito la cucina dei pastori mista a quella dei contadini e dai loro prodotti di montagna, caratterizzata da piatti semplici ma, allo stesso tempo, saporiti. Largo utilizzo, quindi, di zuppe e minestre, carni ovine, formaggi e quel sapore in più dato dalle erbe aromatiche.
Una nota a parte si deve fare per la cucina marinara, agevolata da un pescato di grande qualità e varietà e dal grande patrimonio “della terra” come ortaggi e verdure provenienti dalla vicine colline, e proprio dall’incontro di questi prodotti nasce il piatto principe delle tavole vastesi: il brodetto di pesce alla vastese.
Bevande
Nella cucina vastese, ricoprono vitale importanza l’uso dell’olio e l’accompagnamento di un buon vino. Su vino e olio principalmente si basa l’economia agricola vastese. Prodotti di qualità, certificata dalle diverse denominazioni e indicazioni di origine come l’olio extravergine Dop e il Montepulciano d’Abruzzo, il Cerasuolo, il Trebbiano Doc e il pecorino.
Punti d'Interesse
Affacciato sul mare e simbolo della città, Palazzo d’Avalos domina il paesaggio con la sua maestosità e il suo giardino napoletano.
È uno dei più significativi esempi di architettura rinascimentale abruzzese della seconda metà del Cinquecento di stampo romano, sorto su preesistenze romane e altomedievali, che ha inglobato i resti dell’edificio quattrocentesco costruito dai Caldora e devastato durante l’incursione delle armate turche di Pialy Pascia nel 1566. Durante i tre secoli di signoria dei d’Avalos, dalla fine del Quattrocento fino all’occupazione francese del 1799, il palazzo assunse gradatamente l’aspetto di una reggia, sede di una vera e propria piccola corte locale. Dopo l’abbandono da parte dei d’Avalos, gli ambienti del palazzo furono progressivamente frazionati per ricavarne appartamenti e botteghe, trasformazioni a scopo utilitaristico che finirono per obnubilare la residenza principesca. Nel 1974 il Comune di Vasto ha concluso l’acquisizione della quota d’Avalos e sono cominciati i lavori di restauro del complesso.
Ospita al suo interno quattro musei: il Museo Archeologico, che documenta la storia della città e del territorio, la Pinacoteca, con le opere della famiglia di pittori di Filippo Palizzi, partecipe delle più importanti correnti artistiche dell’Ottocento, “Mediterranea”, la collezione di Arte Contemporanea con opere di artisti italiani e spagnoli, e il Museo del Costume Antico, che comprende una raccolta di dipinti raffiguranti abiti tradizionali ed una collezione di abiti abruzzesi degli inizi dell’800 e dei primi del ‘900. Il palazzo è noto anche per la presenza dello spettacolare giardino napoletano, affacciato sul mare, riportato all’antico splendore da un restauro che gli ha restituito l’originale impianto tardo settecentesco.
Il complesso dispone inoltre di sale e ambienti predisposti e utilizzati per eventi e mostre temporanee.
Castello Caldoresco
Il Castello Caldoresco fu costruito nel 1439 per mano dell’architetto senese Mariano di Jacopo detto Il Táccola su commissione di Giacomo Caldora il feaudatario e signore di Vasto. Il castello è situato nel pieno centro storico della città e si affaccia su piazza Rossetti e piazza Barbacani. La pianta quadrata possiede quattro bastioni angolari a mandorla (oggi uno è mancante), e una torre circolare maggiore di avvistamento ricca di merli, e una torre laterale più piccola, trasformata nel Settecento. I bastioni sono a torri lanceolate, da un basso corpo privo di aperture su basamento a scarpa, con cornice intermedia, e archeggiatura ogivale.
Terme Romane
Il complesso termale di Vasto, l’antica Histonium, è il più grande dell’intera fascia Adriatica dell’Italia centro-meridionale: ha infatti un’estensione di circa 250 metri quadrati. Inoltre, molta parte del sito è ancora sepolta sotto la vicina strada Adriatica e la chiesa di Sant’Antonio.
Piazza “Gabriele Rossetti”
L’area dell’antico anfiteatro romano di Histonium, è stata realizzata nel 1924 circa, poiché prima era solo uno slargo sterrato per il mercato. Ha l’aspetto semi-ellittico, ricalcando le forme dell’anfiteatro, con al centro il monumento al poeta Rossetti, circondato da quattro grandi palme. Presso la piazza si affacciano le casette del quartiere Santa Maria Maggiore, il Palazzo Palmieri, la chiesa di San Francesco di Paola, e l’accesso, a sud, al Corso Italia.
Loggia Amblingh
Prende il nome dal segretario del Palazzo d’Avalos Guglielmo Amblingh, ed è la passeggiata panoramica del rione Santa Maria Maggiore, che comprende il tratto delle mura con case-torri, tra cui la Casa Rossetti, la discesa a Fonte Jovine, la cappella della Madonna della Catena, e l’ingresso al quartiere da Porta Santa Maria. La loggia è spezzata dal muro di contenimento del giardino di Palazzo d’Avalos, che costringe a risalire verso Piazza Pudente, mentre all’altra estremità si risale a Piazza Cavour.
Teatro Rossetti
Il teatro principale di Vasto è il Teatro “Gabriele Rossetti”, situato al limite del centro storico, nella zona di Porta Nuova. Il teatro fu edificato nel 1819 sopra il vecchio monastero di Santo Spirito, su progetto di Taddeo Salvini.
I lavori, interrotti, vennero ultimato nel 1830, con solenne inaugurazione del teatro il 15 settembre 1832 alla presenza del Re Ferdinando II delle Due Sicilie. Presso il sipario fu raffigurato il poeta romano istoniese Lucio Valerio Pudente, incoronato a Roma con l’alloro. Nel 1841 il Real Teatro Borbonico richiese opere di manutenzione, e l’intervento fu affidato al Pietrocola. Nel settembre 1909 furono definitivamente conclusi i lavori all’edificio (eseguiti dall’ingegnere Filippo Laccetti), che si mostra come un tipico teatro d’opera all’italiana, con la facciata neoclassica.
L’area protetta è la prima Riserva istituita in Abruzzo nella fascia costiera e nasce dall’esigenza di conciliare l’aspetto naturalistico dell’ area con quello turistico, relativo alla fruibilità delle spiagge. La Riserva ha una estensione di circa 285 ettari (che arrivano a 400 con l’Area di protezione esterna) e va’ dalla spiaggia di Punta Penna, attigua al Porto di Vasto (Punta della Lotta), alla foce fiume Sinello (confine con il comune di Casalbordino).
La lunga spiaggia di sabbia di Punta Penna termina con la spiaggia di sassi dei Libertini sottostante la falesia del promontorio di Punta Aderci. La spiaggia dei Libertini è accessibile sia dalla spiaggia di Punta Penna che, attraverso un breve sentiero di 80 gradini, che la collega alla sterrata che conduce al promontorio di Punta Aderci (26 m s.l.m.). Sull’altro lato del promontorio si trova la spiaggetta di Punta Aderci. Da qui si prosegue per la lunga spiaggia di ciottoli di Mottagrossa. Da questa spiaggia fino alla foce del fiume Sinello, inizia uno dei tratti di costa più solitari e di difficile accesso dell’Adriatico centrale. Sovrastante la spiaggia di Mottagrossa si percorre un panoramico percorso in quota (circa 20m s.l.m.) di circa 3 Km, (ex tracciato ferroviario) che consente, a piedi o in bike, di scoprire le pinete sul mare, valloni e tratti di macchia mediterranea. Le pinete offrono al visitatore la possibilità di una rinfrescante sosta durante i mesi estivi. La Riserva termina alla foce del fiume Sinello poco oltre le caratteristiche arcate in mattoni che delimitavano il vecchio tracciato ferroviario; proseguendo inizia il lungomare della città di Casalbordino. Deviando a sinistra, poco prima della foce, ci si allontana dalla costa percorrendo un sentiero che costeggia il fiume Sinello e che attraversa la zona interna della Riserva. Per le alte temperature estive e per la lunghezza del percorso, questo tratto di sentiero è preferibile visitarlo in mountain bike.